Il Questore di Viterbo ha disposto, ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, la sospensione per dieci giorni dell’attività di un minimarket sito in questo centro cittadino per fatti accertati durante il Trasporto della Macchina di Santa Rosa lo scorso 3 settembre.
In particolare, personale della Polizia di Stato, impegnato nei servizi di ordine pubblico inerenti all’evento, ha notato che, prima che la Macchina transitasse davanti a questo locale, diversi giovani uscivano dall’esercizio di vicinato con in mano bottiglie di birra in vetro e bevande alcoliche versate in bicchieri di plastica. Il Dirigente della Polizia di Stato responsabile del servizio, considerato il particolare e delicato contesto di ordine e sicurezza pubblica ed essendo questa attività di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, anche in bottiglie di vetro, vietata da apposita ordinanza del Sindaco di Viterbo, disponeva l’immediata cessazione di tale attività in attesa dell’arrivo sul posto di personale specializzato della Divisione Polizia Amministrativa.
Il titolare del minimarket è stato contravvenzionato dagli operatori per aver violato l’ordinanza sindacale n. 58 del 2 settembre 2024 che prevedeva il divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche e analcoliche in bottiglie e recipienti di vetro o metallo a partire dalle ore 8.00 del 3 settembre 2024 e fino alle ore 6.00 del 4 settembre 2024, nonché il divieto di vendere per asporto bevande alcoliche, in qualsiasi tipo di contenitore, dalle ore 19.00 del 3 settembre fino alle successive ore 6.00. Successivamente è stata istruita la procedura per l’irrogazione del provvedimento di sospensione disposto dal Questore di Viterbo.
Si rammenta, a tal proposito, che l’adozione della sospensione dell’attività di esercizio pubblico e/o di vicinato ex art. 100 TULPS non ha una funzione censoria, ma preventiva per impedire il ripetersi di situazioni di pericolosità sociale avendo come finalità precipua quella di tutelare l’ordine, la sicurezza e la pacifica convivenza tra i cittadini, compromessi, in questo caso, dal mancato rispetto dell’ordinanza sindacale inerente al divieto di vendita di bottiglie in vetro e di bevande alcoliche.